Scrittrici Italo-Ebree tra ricordi e memoria transgenerazionale
Resumo
Dagli anni quaranta del Novecento le voci femminili nella letteratura italiana contemporanea si sono prese uno spazio sempre più ampio, marcando la produzione letteraria con uno stile proprio. Spesso, però, anche quando si tratta di autrici già storicizzate (come Natalia Ginzburg o Elsa Morante), la loro presenza è ancora marginale a livello divulgativo: la maggior parte delle antologie che trattano la letteratura italiana del XX secolo e del primo quindicennio del XXI secolo si limitano ad accennare alla produzione artistica delle scrittici più note senza però dar conto del più ampio fenomeno della scrittura femminile: fenomeno di cui si occupa il presente contributo, con particolare attenzione per la koinè narrativa ebraica, a ottant’anni dalle leggi razziali fasciste.
Since the 1940s, female voices in contemporary Italian literature have taken a wider space, marking literary productions with their own styles. However, even when regarding renowned authors (such as Natalia Levi Ginzburg or Elsa Morante), their presence is often still marginal in terms of dissemination. Most of the anthologies that deal with Italian literature from the twentieth century and the first fifteen years of the twenty-first century are limited to mentioning the artistic productions of the most well-known female writers without accounting for the broader phenomenon of women’s writing, a phenomenon with which the present contribution is concerned, in particular the Jewish narrative koine, on the anniversary of the fascist racial laws (1938).
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